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Dai masi contadini circondati di vigneti, alle storiche ville nobiliari immerse in parchi lussureggianti, ai lunghi portici e stretti vicoli medievali, alle chiese e chiostri gotici, alle elaborate facciate in stile d’Oltradige, fino alle ampie piazze e corsi, fulgido esempio del razionalismo del ‘900, e agli animati caseggiati dei quartieri popolari più recenti… Il tutto immerso in tanto verde, grazie anche ai due fiumi che solcano il territorio bolzanino (il Talvera e l’Isarco) e un terzo corso d’acqua (l’Adige) che lo lambisce, con i loro ampi argini naturali, e le montagne che racchiudono la città come un tesoro da difendere…

Bolzano sì, è tutto questo, e la stessa varietà che salta all’occhio, attraverso lo straordinario mix di stili architettonici che la caratterizzano come poche altre città al mondo, si riflette anche nelle culture, negli stili di vita, nelle lingue e negli usi e costumi della gente che la abita o la frequenta. La cosa bella è che tutti questi volti che compongono il caleidoscopio bolzanino possiamo scoprirli tranquillamente a piedi, facendo delle belle passeggiate, in bicicletta, approfittando dei 50 km di piste ciclabili oltre ai percorsi secondari che collegano quasi ogni punto della città, o, se preferiamo, con i mezzi pubblici. Possiamo scegliere tra gli itinerari classici, oppure seguire le indicazioni che abbiamo raccolto in queste pagine, allontanandoci un poco dal centro storico, alla scoperta dei cinque quartieri di Bolzano e delle loro peculiarità.

Centro-Rencio-Piani

Partendo dal centro, possiamo imboccare la magnifica passeggiata di Sant’Osvaldo, più dolce se lo facciamo dall’ingresso nei pressi di Ponte Sant’Antonio, inizialmente più ripida se la si imbocca da Via Sant’Osvaldo, magari dopo aver attraversato lo storico quartiere di Dorf-Villa, con l’antichissima chiesetta di San Giovanni, in tardo stile romanico. La vegetazione che costeggia la passeggiata è ricca e variegata, e da qui si godono imperdibili scorci panoramici sui tetti della città e sui monti circostanti. Il percorso conduce fino alla collina di Santa Maddalena, ricoperta dai famosi vigneti da cui origina uno dei due vini rossi autoctoni di Bolzano, il Santa Maddalena appunto, coltivato nelle tante tenute viti-vinicole familiari che disegnano qui il soleggiato paesaggio collinare. Come la tenuta Eberlehof, che funge anche da struttura ricettiva. Dalla chiesetta di Santa Maddalena, situata in posizione panoramica sulla sommità della collina, che custodisce un pregevole ciclo di affreschi del Trecento, si scende a valle fino nel cuore del quartiere di Rencio. Normalmente poco frequentata, è invece una zona di Bolzano molto interessante, dove visitare la chiesetta di San Lorenzo (prima testimonianza nel 1180, con abside rotonda e campanile del 1712) e il rinnovato Museo della Scuola, nel restaurato palazzo tardorinascimentale “ex Agnello”, un’antica residenza usata in passato anche come scuola e osteria. A due passi si trova il Magdalenerhof, con camere con vista sui vigneti e sulla piscina, e un ristorante storicamente molto apprezzato da bolzanini e non.

Gries - San Quirino

Lasciatosi il centro storico alle spalle, e attraversato Ponte Talvera, si apre al visitatore la Bolzano “nuova”, sviluppatasi durante il periodo fascista, secondo il piano regolatore urbanistico approntato da Marcello Piacentini che ha progettato anche l’imponente Monumento alla Vittoria che campeggia sull’omonima piazza. Il recente percorso espositivo che si snoda nella cripta dell’arco marmoreo, racconta proprio la storia del Novecento di Bolzano, e una sua visita è imprescindibile per chi voglia capire qualcosa in più di questa città dai tanti volti diversi. Sulla piazza e nelle vie adiacenti il sabato mattina si tiene il più grande mercato di Bolzano, un punto di incontro irrinunciabile per molti bolzanini, frequentatissimo anche dai turisti per la ricca offerta commerciale. Corso Libertà, grande esempio di architettura razionalista, con i suoi alti porticati, da sempre – e non solo il sabato – è un luogo della movida bolzanina, frequentata soprattutto la sera da tanti giovani, vista la ricca offerta di bar che offrono sfiziosi aperitivi, come il Fantasy Lounge, o Il Corso che prepara anche un’ottima pizza. Da non perdere assolutamente è un gelato artigianale presso la piccola, ma pluripremiata Gelateria Avalon: ogni gusto quasi un’opera d’arte, grazie all’accuratissima sceltae al fantasioso abbinamento di ingredienti esclusivamente naturali.

Passata Piazza Mazzini (sede della RAI altoatesina), Corso Libertà ci conduce verso Piazza Gries, e qui il volto della città cambia di nuovo: domina l’abbazia di Muri Gries, con il convento dei Benedettini immerso nei vigneti dell’omonima cantina, e la Chiesa dedicata a Sant’Agostino, uno dei più importanti esempi di stile barocco dell’Alto Adige. Da qui, imboccando Via Martin Knoller, si procede verso la vecchia chiesa parrocchiale di Gries, in stile gotico, che ospita il famoso altare ligneo a trittico di Michael Pacher raffigurante l’Incoronazione della Vergine, ed è attorniata dall’antico cimitero di Gries. Sul retro della chiesa, passando tra storici masi contadini, si raggiunge l’imbocco della Passeggiata del Guncina che si snoda sulle pendici che dal quartiere Gries (che fino al 1925 era un comune a sé stante) in direzione di San Genesio, tra bellissime sempreverdi, magnolie, fichi d'India, cipressi e cedri e scorci imperdibili sulla città.

Sempre partendo da Piazza della Vittoria, ma andando in tutt’altra direzione, si può imboccare Viale Venezia, da visitare per ammirare la particolare architettura degli edifici realizzati dall’istituto per l’edilizia popolare di Venezia alla fine degli anni Venti per accogliere parte dei nuovi cittadini italiani provenienti dal Veneto. Un consiglio: se trovate posto, o avete prenotato, a questo punto non perdetevi la pizza della pizzeria La Veneziana, a detta di molti una delle migliori della città. Oltre Viale Druso, Viale Venezia prende il nome di Viale Trieste e conduce al Lido di Bolzano, la bellissima e amatissima spiaggia dei bolzanini, con l’interessante struttura realizzata nel 1931 e recentemente restaurata.

Europa-Novacella e Don Bosco

Di qui, proseguendo verso sud e costeggiando le passeggiate Lungo Isarco, nel quartiere di Europa-Novacella, tra innumerevole spiaggette naturali e curatissimi spazi verdi, si arriva fino al Parco delle Semirurali, nel quartiere di Don Bosco, costruito intorno ai preziosi resti archeologici medievali di Santa Maria in Augia, e che ospita l’anfiteatro dove ogni anno (tolta la parentesi dettata dal Covid-19) si apre la stagione del Bolzano Festival Bozen, l’evento musicale clou dell’estate bolzanina. L’ultima casetta-museo che racconta la storia di questo vecchio quartiere operaio, il “Rione Dux”, nato negli anni Trenta per accogliere la forte immigrazione italiana favorita dal regime fascista, si trova a pochi metri dal parco, in via Bari 11. Oggi, il vecchio quartiere composto da 327 spartane casette a due piani con orticello annesso non esiste più, ma lo spirito di solidarietà e di condivisione che regnava è sopravvissuto, come ricorda il grande murale di Oscar “Odd” Diodoro, raffigurante una caffettiera e due tazzine su una facciata di un palazzo nella vicina Via Parma. Gli amanti dell’architettura non potranno a questo punto rinunciare a una visita a Casanova, il nuovo rione di espansione verso sud del quartiere di Don Bosco che, racchiuso fra i vigneti e sotto lo sguardo attento di Castel Firmiano, accoglie 3500 abitanti in 941 alloggi, ed è un esempio a livello nazionale di architettura ecologica destinata all’edilizia sociale, agevolata e privata residenziale.

Oltrisarco-Aslago

Se invece ci si sposta, sempre lungo passeggiate e ciclabili, sul lato sinistro dell’Isarco, si raggiunge il quartiere di Oltrisarco-Aslago. Dopo un’imperdibile sosta alla storica Gelateria Mario, in via Santa Gertrude presso il campo CONI, si sale lungo via Castel Flavon e ci si ricollega alla passeggiata nel bosco che porta appunto fino all’omonimo bellissimo castello, una rocca situata a 406 m di altitudine la cui storia risale fino al XII secolo e ai Signori di Haselberg, con ristorante panoramico, circondato da un bellissimo parco e dai vigneti della tenuta. La leggenda del Cavaliere di Castel Flavon rientra tra le storie raccontate nel percorso didattico all’interno del vicino Bosco dei Bricconi: un’oasi verde sopra al quartiere di Aslago, lungo il quale si trovano sei stazioni nelle quali grandi e piccini possono scoprire in modo divertente tanti segreti di questo bosco misto dalle magiche atmosfere.