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Per fregiarsi di questo importante riconoscimento, deve trattarsi di un maso chiuso, quindi di poderi le cui terre rimangono unite in mano ad una stessa famiglia senza venire spezzettati tra gli eredi, il proprietario stesso deve abitare nel maso e coltivarlo. Il maso deve essere rimasto per almeno 200 anni e senza interruzioni sempre in possesso della stessa famiglia in via diretta o in linea collaterale fino al 2° grado. La successione ereditaria antecedente all'apertura del libro fondiario (ca. 1900) è desumibile dalle raccolte documentali depositate presso l’archivio provinciale. L’attribuzione della denominazione “maso avito” avviene con decreto dell’Assessore provinciale per l’agricoltura. Lo stesso Assessore provvede alla consegna ufficiale del certificato di “maso avito” e dell'insegna del maso che avviene normalmente in occasione delle riunioni circondariali dell’Unione agricoltori e Coltivatori diretti sudtirolesi.

Tradizione contadina secolare e moderna azienda vitivinicola
Bolzano e il vino. Un connubio la cui origine si perde nella notte dei tempi e che caratterizza ancora oggi il paesaggio della città, con le tante tenute vitivinicole che punteggiano i versanti dei monti circostanti e che penetrano fino nel contesto urbano. Anche nei quartieri più popolosi, infatti, non è raro imbattersi in un vecchio maso, circondato da vigneti, che ci ricorda che la vigna occupava un tempo gran parte dell’attuale territorio comunale, ma che nel corso del secolo scorso ha dovuto lasciare posto al vorace fabbisogno abitativo di una città in forte trasformazione ed espansione.

La maggior parte delle tenute vitivinicole sorgevano, e sorgono, attorno al maso contadino, posseduto dalle famiglie che vi abitano e che lavorano la terra circostante. Vengono tramandate di generazione in generazione, come vuole il particolare istituto giuridico del “maso chiuso” (“geschlossener Hof”), volto a preservare l’indivisibilità della proprietà agricola, garantendo così la sopravvivenza delle aziende agricole familiari: in Alto Adige su 20.200 aziende agricole, secondo un censimento effettuato nel 2010, ben 13.300 erano “masi chiusi”.

Alcuni antichi masi chiusi, che riescono a documentare la proprietà in mano ad una stessa famiglia per via ereditaria diretta per almeno 2 secoli, ottengono dall’Amministrazione provinciale l’attribuzione della denominazione “maso avito” (“Erbhof”), un riconoscimento della grande dedizione alla tradizione e alla coltivazione della terra da parte delle famiglie contadine, la cui storia si identifica con quella del loro maso.

Anche a Bolzano, e negli immediati dintorni, fra i tanti masi chiusi presenti, esistono diversi masi aviti, dediti soprattutto alla viticoltura e alla produzione degli eccezionali vini autoctoni che caratterizzano la conca bolzanina, ma che si aprono con misura anche all’accoglienza turistica.

Scopriamone alcuni, iniziando proprio nel cuore del quartiere di Gries, dove si trova la tenuta vinicola Schmid Oberrautner, fondata nel 1363 e gestita da 21 generazioni dalla stessa famiglia. L’indirizzo è ben noto ai bolzanini, anche grazie alla vinoteca e agli apprezzati eventi che organizza soprattutto in primavera ed estate. Su 9 ettari di vigneto, dei quali la maggior parte è di proprietà della famiglia, si coltivano principalmente le varietà Lagrein e Santa Maddalena, oltre a Pinot Nero, Merlot, Chardonnay e Pinot Bianco, per un totale di circa 70.000 bottiglie l’anno. Da anni si rinuncia alla quantità per raggiungere invece alti standard di qualità. Le viti sono coltivate con il tradizionale sistema a pergola, solo i vitigni a bacca bianca e alcune viti di Lagrein sono coltivate a spalliera. Centrale anche il tema della sostenibilità: attualmente si sta introducendo il vitigno Souvignier Gris, una varietà PIWI, quindi ecologica, in quanto non richiede quasi del tutto l’uso di prodotti fitosanitari. Tra tre anni, si spera, ci sarà il primo raccolto. Florian e Judith Schmid gestiscono la tenuta con passione, spirito imprenditoriale e visione, che li hanno portati ad aprirsi all’ospitalità.
Da poco hanno infatti allestito tre esclusivi appartamenti vacanza all’interno delle vecchie mura della tenuta: un indirizzo ideale, per godersi indipendenza, natura e città, esperienze gastronomiche e naturalmente degustazioni dei pregiati vini della tenuta, direttamente nella cantina, nella tradizionale Stube, o nell’ampio giardino. “È un grande piacere e onore curare oggi una tenuta vinicola tanto antica, con la consapevolezza di doverla conservare e tramandare alle prossime generazioni. Per fare questo ci vogliono attenzione per la tradizione, ma anche visioni per il futuro. Abbiamo deciso di aprire la nostra tenuta all’ospitalità e al pubblico, creando tre appartamenti vacanza e una nuova cantina per degustazioni, dove possiamo accogliere fino a 50 persone” ci spiega Florian. Oltretutto, essendo la struttura del maso sotto tutela dei beni culturali, i delicati lavori di ristrutturazione sono stati impegnativi: “È stata una grande sfida. Ma grazie alla buona collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali, il Comune di Bolzano e il team di architetti, è stato possibile creare un gioiello, dove le mura storiche sono state accuratamente adattate agli standard odierni. Travi secolari e muri in pietra a vista conferiscono alle nuove suite il loro carattere speciale, senza dover rinunciare al riscaldamento a pavimento, alla ventilazione controllata e all'aria condizionata” racconta Judith.

Allontanandoci – di poco – dalla città, in direzione Nord lungo l’argine sinistro dell’Isarco, all’altezza di Cardano troviamo invece la tenuta Mayr Unterganzner, acquistata da Simon Mayr nel lontano anno 1629, e nella quale la famiglia Mayr vive e lavora da ben dieci generazioni. Da sempre la tenuta è dedicata all’arte della vinificazione. Ne è testimonianza un antico libretto ottimamente conservato che fungeva da dettagliato manuale per cantinieri. Mentre un tempo i vini si facevano maturare e invecchiare esclusivamente in botti di legno, oggi la vinificazione avviene in cantine dotate di moderne strutture di cemento e acciaio, dove si applicano le tecnologie più avanzate. Ciò nonostante, la botte di legno svolge ancor sempre un ruolo di primaria importanza. La maturazione e l’invecchiamento dei vini più pregiati avviene, infatti, ancora oggi esclusivamente in botti di legno. Accanto all’occupazione principale, ovvero alla produzione di vino, nella tenuta si coltivano mele, e in piccola misura anche fichi, castagne, noci e olive – quest’ultime già da più di vent’anni: il primo olio di oliva altoatesino, prodotto in quantità molto limitata, nasce proprio qui.

A poco più di 2 km di distanza, al di là del fiume Isarco, in posizione privilegiata sulla collina di Santa Maddalena, troviamo un altro “maso avito” bolzanino, quindi in mano alla stessa famiglia da oltre 200 anni, ovvero la tenuta vinicola Kandlerhof, gestita oggi da Martin Spornberger, con Irene e il figlio Hannes. La coltivazione della vite si estende su una superficie di due ettari coltivati a pergola. La varietà principale è la Schiava, da cui produce un vino rosato e due diverse Santa Maddalena. Altre varietà di vino rosso coltivate sono il Lagrein e il Merlot, come vino bianco viene prodotto un Sauvignon. Anche questo un indirizzo “strategico” per un soggiorno nella pace dei vigneti a poche centinaia di metri dal centro storico di Bolzano.

E sul Renon…
Anche il vicino altopiano del Renon, naturalmente, vanta un’antichissima tradizione contadina, e diversi “masi aviti” da visitare o dove soggiornare. Il primo lo incontriamo a Soprabolzano, ed è il Lobishof, in mezzo a prati verdi e un bosco incantevole, gestito da oltre 200 anni dalla famiglia Ramoser. Costruito nel 1440, è ancora oggi splendido esempio di vita contadina. Lo Stiegerhof, ad Auna di Sopra, in meravigliosa posizione panoramica, è invece conosciuto per i suoi prodotti naturali a base di erbe di montagna, tisane, sciroppi, spezie per la cucina, acquistabili presso lo shop.

Tenuta Schmid Oberrautner
Via Michael Pacher 3, Bolzano
tel +39 0471 281440
www.schmidoberrautner.it
Offre ai suoi clienti la Bolzano card che dà libero accesso a moltissimi musei e luoghi di esposizione, a viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici dell’Alto Adige.

Tenuta Mayr Unterganzner
Via Campiglio 15 / Via Innsbruck (lungo la statale che conduce da Bolzano verso l’imbocco dell’A22 di Bolzano Nord), 39053 Cardano/Bolzano
tel: +39 0471 365582
www.mayr-unterganzner.it

Tenuta Kandlerhof
Via Santa Maddalena di Sotto 30, Bolzano
tel. +39 0471 973033
www.kandlerhof.it

Lobishof
Via della Diga 8, Soprabolzano/Renon
tel. +39 0471 345097
www.lobishof.com

Stiegerhof
Via Auna di Sopra, Collalbo/Renon
tel. +39 347 7774071
www.stiegerhof.it