Il Lager nazista di transito di Bolzano si trovava nell’odierna via Resia (civico 80) al margine del quartiere operaio delle Semirurali. Fu in funzione dall’estate 1944 al 3 maggio 1945; nei pochi mesi della sua attività vi furono immatricolati migliaia di civili. Le ragioni degli arresti erano in massima parte politiche; numerosi anche gli ostaggi familiari e i deportati per motivi razziali (ebrei e nomadi). I deportati, provenienti dall’intera Zona di Operazioni nelle Prealpi e dalle regioni dell’Italia centro-settentrionale, venivano contrassegnati da un numero progressivo di matricola e da un triangolo di colore diverso a seconda della categoria. Non si conosce il numero esatto dei deportati nel Lager di Bolzano; fonti cartacee e testimoniali indicano la cifra di 11.000 immatricolazioni. Del Lager di Bolzano rimane oggi come unico manufatto originario il muro di cinta, cui nel 2003 è stato imposto il vincolo di interesse storico. L’areale in cui sorgeva il Lager, cinto dal muro, è terreno di proprietà privata sul quale dagli anni Sessanta non sorgono più le baracche in legno e in muratura del Lager ma un complesso di palazzi di edilizia intensiva. Oggi il passaggio della Memoria ospita un museo a cielo aperto che racconta la storia del Lager. Dietro alle lastre in vetro di una nuova installazione appaiono a rotazione i nomi degli 11 mila deportati transitati nei campi.