Nel 2010 il Comune ha affisso una targa che riporta una coraggiosa frase di Josef Mayr Nusser, a richiamo della via a lui dedicata sul retro dell’edificio. Josef Mayr Nusser (Bolzano, 27 dicembre 1910 – Erlangen, 24 febbraio 1945) nel 1934 divenne dirigente dell’Azione Cattolica della parte tedesca della diocesi di Trento, della quale faceva allora parte Bolzano. Entrò clandestinamente a far parte del movimento antifascista e antinazista di lingua tedesca “Andreas Hofer Bund” (Lega Andreas Hofer), fondato nel 1939, nel periodo delle opzioni e costituito dai cosiddetti “Dableiber” cioè dai sudtirolesi di madre lingua tedesca e ladina che avevano deciso di rimanere in Alto Adige resistendo all'italianizzazione forzata, anziché di emigrare nei territori del Terzo Reich come invece avrebbe voluto la maggioranza. Richiamato alle armi nel 1944 nel corpo delle SS in una caserma di Konitz in Prussia occidentale (oggi Polonia), Josef Mayr Nusser alla fine del periodo di addestramento militare, coerentemente con la propria coscienza, si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler. Fu perciò processato, giudicato colpevole di tradimento e condannato alla deportazione nel Lager di Dachau, dove però non giunse: morì di stenti a Erlangen, sul vagone merci che lo stava trasportando nel Lager bavarese. La sua salma fu traslata nel 1958 e riposa ora nella chiesa di S. Giuseppe a Stella di Renon. È stato beatificato il 18 marzo 2017.
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